Dormire male non è un fatto normale e ha sempre una spiegazione. Di fronte alla molteplicità delle cause, è fondamentale che il terapeuta possa tener conto del singolo caso con l’obiettivo di proporre al suo paziente non un trattamento rigido, ma di associare diverse soluzioni.
Quando l’insonnia è solo un sintomo…
A volte, chi richiede un consulto psicologico perché dorme male presenta altri disturbi, che devono essere compresi e analizzati dal terapeuta prima di decidere quale comportamento adottare. Il paziente si sveglia troppo presto (verso le due o le tre del mattino), non riesce a riaddormentarsi, tranne… quando è ora di alzarsi! In questi casi, si può sospettare una depressione, che verrà confermata da altri sintomi (in particolare, una mancanza di brio e di dinamismo). Quindi, la psicoterapia proposta non mira a ristabilire direttamente il sonno, ma semplicemente a curare la depressione perché quando scomparirà, il sonno ritornerà in modo naturale.
Curare l’ansia per dormire meglio
Nello stesso modo, alcuni disturbi del sonno sono tipici dell’ansia. Il paziente si gira e si rigira nel letto senza riuscire a prendere sonno perché è in preda alle sue angosce e continua a chiedersi incessantemente chi gli “mette quel martello in testa”. Anche in quel caso, l’insonnia è solo un sintomo e la presa in carico psicoterapeutica (in particolare della sofrologia) è finalizzata a ridurre e a controllare l’ansia che è la causa di questi problemi del sonno.
Una mancanza di sonno di origine psicologica
In alcuni casi, un disturbo psichico vissuto dal paziente può avere ripercussioni sulla sua psicologia, provocandogli un autentico problema del sonno, quello che gli specialisti definiscono un’insonnia psicofisiologica. In generale, le persone colpite da questo problema soffrono di una mancanza di quantità di sonno: non dormono abbastanza perché fanno fatica ad addormentarsi e si svegliano spesso… Anche se la persona non ne ha ancora preso coscienza, è possibile ritrovare nella sua vita un avvenimento scatenante che la persona non è riuscita a “metabolizzare”, ad esempio un divorzio, una situazione di disoccupazione, un lutto…
Una psicoterapia indispensabile
Prescrivere farmaci ipnotici a questo tipo di paziente insonne non basta. È assalito da una situazione abbastanza difficile che gli provoca insonnia e per rimetterlo in sesto prima che sviluppi un’eventuale depressione o che l’insonnia si aggravi maggiormente, occorre aiutarlo a “vedere in modo positivo” la sua vita quando è il momento di andare a dormire. Talvolta è necessario proporgli una vera e propria psicoterapia, che sarà possibile ottimizzare inserendola – una o due volte alla settimana – nel contesto di sedute di rilassamento che associano il corpo alla mente. Per questa ragione, la sofrologia – che unisce, ad esempio, il metodo di Jacobsen (tecnica di rilassamento muscolare finalizzata a rilassare il corpo) al training autogeno di Schultz (una sorta di autoipnosi che associa la decontrazione del corpo alla suggestione di immagini positive) – è una tecnica altamente personalizzata.
Fonte: www.psicologia.doctissimo.it