Sempre più spesso si sentono in televisione o si leggono sul giornale, storie di ragazzini portati al suicidio perchè vittime del bullismo dei loro coetanei. Quante volte poi è capitato di pensare: “ma perchè quel povero ragazzo ha reagito così? Sono solo scherzi di cattivo gusto tra ragazzini”. Pochi sanno però che il bullismo è un problema psicologico grave e che spesso gli stessi carnefici sono giovani con altri problemi alle spalle. Attraverso l’ascolto e un confronto terapeutico con gli adolescenti tutto ciò può essere superato. 

“Educa i bambini e non sarà necessario punire gli uomini”

Pitagora

Differenze tra bullismo psicologico e bullismo fisico

Il bullismo psicologico, a differenza di quello fisico, agisce in modo indiretto ed è per questo molto più difficile da individuare ma non per questo meno pericoloso. Anzi, lo è forse ancora di più. Spesso infatti la vittima tende a nascondere il suo disagio perchè si sente inferiore, in difetto, strano, quindi arriva a pensare di meritarsi tutto quello che sta passando. Si sente solo al mondo ma allo stesso tempo non degno di avere amici; pensa di essere incompreso ma allo stesso tempo è il primo a non accettarsi e capirsi. Al contrario il carnefice è spesso lo stereotipo del ragazzo modello e per niente sospettabile.

A differenza di uno schiaffo, questo tipo di trauma lascia lividi interni nell’immagine sociale che uno percepisce di sé. Inutile dire che le conseguenze possono essere disastrose.

Come si manifesta?

Atti più ricorrenti che preannunciano situazioni di bullismo sono: diffusione di pettegolezzi sulla vita privata, allontanamento ed esclusione dal gruppo di coetanei, indifferenza, umiliazioni, furti, insulti a un famigliare, battute cattive… e questi sono solo i più comuni.

Cosa molto preoccupante è che questo fenomeno è in continua crescita, lo testimoniano i dati dell’Istat sulla situazione in Italia.

fonte: archivio Istat