Perché “Famiglia in movimento”? Possiamo definire le famiglie come dinamiche perché soggette a continui cambiamenti: un bambino cresce, un adulto diventa anziano, un figlio va a vivere fuori casa, ci può essere l’ingresso in famiglia di un nuovo membro in seguito ad un matrimonio. La famiglia quindi si trasforma e si deve adattare e ristrutturare per continuare a funzionare, deve essere quindi flessibile.
Il ciclo di vita di una famiglia è scandito da eventi critici (attesi e/o inaspettati) che ne caratterizzano lo sviluppo, eventi a cui ciascun componente della famiglia può attribuire un proprio significato e un proprio vissuto emotivo.
E’ importante riflettere sulla necessità che la famiglia possa rispondere ai bisogni evolutivi di ciascun componente, ristrutturando la propria organizzazione in modo da far fronte alle trasformazioni necessarie per passare da una fase all’altra del ciclo di vita familiare, talvolta, infatti, il sintomo che manifesta uno dei membri della famiglia può essere il segnale che un componente o tutta la famiglia ha difficoltà o è bloccato nel passaggio da una fase all’altra del ciclo di vita e pertanto il sintomo potrebbe rappresentare una vera e propria richiesta di cambiamento.
Di seguito si vuole raccontare partendo da una metafora quali sono i passaggi di ciclo di vita di una famiglia.
Partendo dal momento della formazione della coppia possiamo definire la coppia stessa un po’ come un animale a quattro zampe, perché è formata da lui, lei, le aspettative di lui e le aspettative di lei; ciascuno porta con sé un proprio bagaglio, una valigia piena di vissuti, esperienze individuali, storia familiare; attraverso la comprensione, la cooperazione, la reciprocità dell’impegno comune, la coppia costruisce una propria identità. Matrimonio e/o convivenza segnano, seppur in modo diverso, un altro passaggio del ciclo di vita. Alla nascita di un figlio la coppia vive il passaggio da diade coniugale a triade familiare, la relazione tra i coniugi subisce delle modifiche per far posto ai figli.
Si avvia in questo modo il processo di costruzione della genitorialità che ricordiamo essere un processo circolare tra genitori e figli. Durante le varie fasi del ciclo di vita familiare (formazione della coppia, famiglia con bambini, famiglia con adolescente, famiglia trampolino di lancio, famiglia in età anziana) le relazioni tra i componenti della famiglia dovrebbero modificarsi, il bambino durante le prime fasi di sviluppo interagisce con i genitori che si occupano prevalentemente della sua cura, dell’accudimento, della sua crescita, tale processo di sviluppo che ha inizio all’interno della famiglia si arricchisce e si completa con l’ingresso a scuola, che rappresenta il primo momento di separazione dai genitori.
Il bambino sperimenta così sempre una minore dipendenza dalle figure genitoriali ed una maggiore autonomia, per avviarsi attraverso l’adolescenza, verso la fase di svincolo dalla famiglia di origine. Il rapporto genitori-figli con la crescita non si interrompe, ma si modifica ed evolve in forme più mature. I coniugi devono ritrovarsi come coppia, sostenere e valorizzare l’altro coniuge, ridefinire il proprio ruolo genitoriale, rinegoziare le relazioni con i propri figli, stabilire una relazione con i propri figli paritaria tra adulto e adulto, nel caso in cui i figli siano diventati neogenitori, accettarli e riconoscerli in un ruolo diverso dall’essere figlio, allo stesso tempo i neogenitori devono rinegoziare le loro relazioni con le famiglie d’origine, esercitando il proprio ruolo genitoriale e riconoscendo il ruolo dei nonni.
Quando si crea una frattura nella coppia coniugale, il figlio può diventare capro espiatorio del conflitto tra i coniugi, così che il conflitto tra i coniugi rimarrà latente, scivoli nell’ambito genitoriale e l’attenzione si focalizzi sul figlio, è importante perciò che ci siano confini chiari e definiti nella coppia genitoriale.
A tale proposito può essere importante inoltre fare un accenno alle nuove tipologie di famiglia con cui ci confrontiamo nella fase storica che viviamo: famiglie separate, famiglie monogenitoriali, famiglie ricostituite. Si assiste in questi casi da un lato alla rottura del sottosistema coniugale, dall’altro al permanere del sottosistema genitoriale. In queste situazioni, infatti, le sfide a cui è sottoposta una famiglia sono tante, tuttavia per adattarsi ai nuovi cambiamenti e orientarsi verso un processo di crescita che sia evolutivo, dovrà vedere in primis un’elaborazione individuale della separazione da parte degli ex coniugi, poi dovrà consentire la possibilità del formarsi di una coalizione parentale, ovvero genitori biologici e/o acquisiti nel rispetto della separazione e della formazione di eventuali nuovi nuclei familiari, dovranno definire una relazione collaborante orientata al compito: la crescita dei figli.
Si tratta di una vera e propria “DANZA DELLA FAMIGLIA”.
Dott.ssa Nadia Corrado
Psicologa Psicodiagnosta
Bibliografia
Haley J. (1976). Terapie non comuni. Astrolabio.
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Malagoli Togliatti M., Lubrano Lavadera (2002). Dinamiche relazionali e ciclo di vita della famiglia. Il mulino.
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