Diversificare miscelare eliminarne alcune sostituirle con altre…… Le parole vanno usate come molecole di emozioni da dosare con cautela, ingredienti di vita, proteine vitali, che se fatte dialogare con le molecole “dialoganti” dell’altro attivano la chimica organica del nostro cervello, innescando “un processo di empatia” ma se si vuole esser più precisi un vero e proprio “processo di alchimia”. La ri-formulazione dialogica degli eventi di vita che in qualche modo ci “segnano” è una delle più potenti armi terapeutiche che abbiamo a disposizione.
Questa è innescata dall’interazione con l’altro. Il dialogo infatti è capace di cambiare la neurobiologia ad esso connessa, realizzando naturalmente nuove associazione e collegamenti con quei nuclei di dolore che prima non avevano scambio molecolare e possibilità di rinnovo. La cura della sofferenza psichica risiede principalmente nella parola che è la cosa che più si avvicina all’anima e al corpo al tempo stesso. Imparare a modulare il linguaggio fatto di molecole emotive, con le quali traduciamo organicamente i nostri vissuti, è il primo rimedio da seguire per qualsivoglia guarigione.
Di Helen Fioretti