Scoprendo la coppia…

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La coppia rappresenta l’incontro tra due persone, ciascuna porta con sé un proprio bagaglio di esperienze, una valigia che include la storia della propria famiglia di origine, la storia di figlio, l’idea che si ha di coppia in base ai modelli osservati dai propri genitori, le proprie aspettative. Tutto ciò fa sì che quando si incontra il proprio partner sia necessario creare una valigia comune da condividere in un viaggio insieme. E’ come in una canzone, ciascuna nota dà il proprio contributo alla melodia.

All’inizio, nella fase dell’innamoramento, ciascuno vede nel partner l’attore preferito di Hollywood, Se pensiamo alla coppia possiamo paragonarla ad un’iceberg. Se pensiamo all’iceberg… qual è la caratteristica principale che lo contraddistingue? C’è una parte che emerge dall’acqua, una parte conosciuta nella coppia, fatta di accordi espliciti, consapevoli, ad esempio rispetto alla sfera dell’intimità; una parte dell’iceberg sommersa, inconsapevole, che riguarda per lo più gli aspetti emotivi della coppia relativi alle aspettative che si hanno sul partner.

E come se all’inizio si stipulasse un contratto fraudolento, basato per lo più sull’illusione di leggere i desideri dell’altro ed essere in prima persona a soddisfarli. Un contratto così fondato sull’abbagliamento iniziale  richiederebbe la cessazione di fine rapporto a lungo termine. E’ necessario che il contratto sia funzionale, fondato su dati di realtà, l’altro non è il nostro salvatore, ma una persona con caratteristiche ed esigenze proprie. E’importante che ci sia flessibilità, altrimenti l’obiettivo “impossibile” diventerebbe modificare l’altro attraverso rivendicazioni, non negoziando nuove regole della coppia.

 

 

Quando due persone possono definirsi coppia? vi ricordate quando a scuola abbiamo studiato insiemi e i sottoinsiemi? La coppia dovrebbe condividere 3 aree: l’intimità, l’aspetto emotivo e l’aspetto sociale ovvero la possibilità di uscire e sperimentarsi come coppia fuori dalle mura domestiche. Niente mura di cemento tra un’area e l’altra, è possibile che per un periodo breve, una delle aree possa essere “temporaneamente in standby”, tuttavia è importante che non ci si paralizzi in questa posizione, che nella coppia non si giochi sempre a nascondino senza incontrarsi mai. Laddove non si riesca ad uscire da soli da una situazione complessa, è possibile chiedere aiuto.

Torniamo alla coppia, la coppia cresce, si evolve e arriva il momento in cui dovrà fare una scelta: matrimonio o convivenza? Sono due cose diverse, il matrimonio con i suoi rituali rappresenta proprio una linea di demarcazione di una fase della vita per ognuno di noi, c’è un impegno reciproco, in relazione si sta in due! Chi cucina? Chi lava i piatti? Tu lavi la cucina e io il bagno? Stasera partita o film? Cenetta a lume di candela o uscita di coppia con gli amici? Non dimentichiamoci però che lei può andare a fare acquagym, lui può andare a giocare a calcetto, perché è importante che ciascuno possa avere e mantenere un proprio spazio personale.

In una coppia si possono anche avere opinioni diverse, ci si può confrontare, ciò che è importante è che il confronto non diventi una battaglia dalla quale si deve sempre uscire vincenti oppure giocare sempre nello stesso ruolo di attaccante o difensore.

E quando arriva un figlio, che succede? Una cosa in più da mettere in curriculum “Sono genitore”. Non bisogna dimenticare che si diventa madre e padre, ma si rimane sempre marito e moglie e pertanto è necessario continuare ad alimentare e coltivare la relazione di coppia.

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