Psiche e cibo: controlliamo le nostre emozioni

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Donne e uomini, spesso sottoposti a un notevole carico di stress, riversano le loro ansie sul cibo

 

Psiche e cibo si influenzano a vicenda per l’ovvio motivo che il  motore del nostro organismo è il cervello e per funzionare è necessario introdurre il giusto apporto di vitamine, proteine, carboidrati, lipidi e zuccheri. Mantenere una dieta sana ne vale il nostro equilibrio psicofisico.

Si può manifestare in due modi o attraverso una drastica riduzione delle quantità del cibo assimilato o altrimenti con un aumento delle quantità del cibo ingerite. Spesso sono le nostre emozioni a guidarci. Le forme che possono essere innescate dall’alimentazione patologica sono:

  • Anoressia: si manifesta con una drastica riduzione delle quantità del cibo, non mangiando per giorni o solo una volta al giorno, con conseguente perdita di peso e ripercussioni a livello fisico (es. osteoporosi);

 

  • Bulimia: espulsione del cibo ingerito attraverso l’autoinduzione del vomito e/o uso di lassativi. I problemi riportati sono all’esofago e ai denti;

 

  • Disturbo da abbuffata (BED): assunzioni di cibo in quantità elevata in breve di tempo con sensazione di pienezza con il rischio è che il cibo si trasformi come uno strumento consolatorio, soprattutto se le nostre sensazioni sono di tristezza o preoccupazione;

 

  • Night Eating Syndrome: le persone affette da questa sindrome mangiano molto poco durante il giorno, mentre la sera si riversano suol cibo. Le ripercussioni riguardano l’alterazione dell’umore, ansia e insonnia.

 

 

 

 

 

Il disturbo da alimentazione incontrollata (DAI), viene dall’inglese (BED) “Binge Eating Disorder“.

Diagnosticato in tempi recenti, nel 1992. A differenza della bulimia nervosa, questa patologia si manifesta senza autoinduzione di vomito. Per alcune stime si manifesta durante l’adolescenza frequentemente dopo una dieta  non accuratamente gestita e in momenti delicati della vita del giovane (disagio sociale, scarsa presenza affettiva, abuso di droghe e alcool). Le persone affette da questo disturbo possono provare un senso di disagio, fallimento colpa e vergogna.

A livello psicoterapico viene utilizzata la pratica di meditazione di consapevolezza (MB EAT), ma per un risultato più efficace viene utilizzata la terapia cognitivo comportamentale. 

Una delle tecniche utilizzate è quella dell’alimentazione meccanica, che ci aiuta ad essere più consapevoli della nostra psiche controllando le nostre emozioni e associando a queste un’alimentazione equilibrata, in sostanza vengono pianificati i pasti.

Vorrei chiudere questo articolo con uno spunto di riflessione, spero utile a molte persone.

Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia.”

                                                                                                                                                                           Thomas Alva Edison

 

Fonte: www.psyi.it

www.disturbialimentariveneto.it

1 opinione riguardo a “Psiche e cibo: controlliamo le nostre emozioni

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